Il decreto Rilancio, che ha istituito il Superbonus, ha previsto la possibilità di effettuare per tutte le agevolazioni immobiliari la cessione del credito (tipicamente a una banca) o lo sconto in fattura.
In questo modo si è sì rilanciato il mercato ma, in alcuni casi si è dato luogo a costi spesso gonfiati o addirittura di richieste riguardanti lavori inesistenti.
Con il decreto legge 157 dell’11 novembre 2021 il Governo ha cambiato le regole per la cessione del credito: il decreto Rilancio obbligava al visto di conformità solo chi cedeva il credito con il Superbonus, mentre con il nuovo decreto legge l’obbligo si estende anche a chi cede il credito per le altre agevolazioni, comportando una dilatazione dei tempi e un aumento dei costi.
Il decreto che prevede anche la redazione di un listino unico delle opere valido per tutta Italia non considera il fatto che i costi nei centri storici sono più elevati che nei comuni più piccoli.
Purtroppo questo listino sarà reso noto un mese dopo la conversione in legge del decreto prevedibilmente a febbraio 2022. Ma nel frattempo dare un visto di conformità ai costi proposti potrebbe diventare pericoloso e si rischia di bloccare sia il mercato delle ristrutturazione.